Sulle Persone Colte
Che Si Presero Cura delle Piantagioni Dunali sulla Penisola dei Curi durante il XIX secolo
“Lavorare in relazione al rinforzo delle dune e descrivere il successo relativo a questi sforzi è un compito assai gratificante”, - sottolineò l'autore del considerevole lavoro sul rinforzo delle piantagioni dunali durante tutto il XIX secolo, Manuale della Fortificazione Tedesca delle Dune (Handbuch des deutsches Dünenbaues) di Paul Gerhardt. Supportando questa indiscutibile affermazione, tocchiamo un piccolo aspetto di questo ampio argomento. Ad oggi praticamente tutti coloro che hanno supervisionato i lavori di semina sulle dune, che hanno promosso metodi innovativi e migliorato l'efficienza delle piantagioni o che si sono presi altruisticamente cura delle piante giovani e difficili da radicare – sono stati dimenticati, ad eccezione dei Kuwerts. Ed ancor meno si sa del loro impegno nelle attività culturali cui presero parte, oltre ad essere molto impegnati nello svolgimento dei loro compiti diretti nel prendersi cura delle piantagioni dunali.
A questo proposito dovrebbe essere menzionato un abitante di Nidden (Nida), Hans Heinrich Zander. Egli fu un ranger locale delle dune che si occupò delle piantagioni dunali (In tedesco la carica era chiamata Dünenaufseher, the Dunes Overseer). Egli nacque a Ruß (Rusnė) nel 1812, ma trascorse la maggior parte della sua vita a Nidden. Quando l’avvocato ed editore Ludwig Passarge lo incontrò a Nidden negli anni 1870, disse che fino ad allora Zander aveva lavorato come sorvegliante delle piantagioni dunali per più di tre decenni. Nel descrivere l'eterna ultima dimora della famiglia Kuwerts nella foresta di Nidden, Ludwig Passarge ha sottolineato come “l'instancabile, intelligente, persistente e paziente Zander meritasse forse un monumento ancor migliore; perché è solo grazie alle sue attività più ammirevoli se questa foresta prospera ora”. Secondo Passarge, l'impegno di Zander nel prendersi cura delle piantagioni dunali viene testimoniato da tale circostanza: durante le prime ore del mattino, quando si incontrò con Zander per ispezionare le piantagioni, Zander giunse bagnato fradicio a causa della pioggia. Durante la notte c’era stato un temporale e Zander, quando ancora era buio, si era affrettato a dare un'occhiata a come stavano le piante tra le dune, a come resistevano agli elementi.
In base alle ricerche genealogiche, la famiglia Zander ebbe una figlia e due figli nati a Nidden. Hans Heinrich Zander (chiamato Hans) nacque nel 1841 e Julius Hermann Zander (chiamato Hermann) nacque nel 1844. Entrambi hanno lasciato una traccia nella storia della Penisola dei Curi: il fratello maggiore Hans Heinrich continuò il lavoro del padre nella supervisione del lavoro sulla piantagione dunali. Nel 1883 aprì una foresteria a Nidden, che, all’inizio del XX secolo, venne trasformata nel famoso hotel Kurischer Elch (il Curonian Elk) grazie degli sforzi dei suoi discendenti.
Esiste una vecchia cartolina con la scritta "Spiegazione dei reperti archeologici a Zander", che rivela i ruoli dei due fratelli a Nidden alla fine del XIX secolo: Hans possedeva una foresteria ed il giovane Hermann assisteva l'archeologo Otto Tischler nella raccolta dei reperti archeologici, la cui ispezione ebbe luogo proprio nella foresteria di Zander, come è raffigurato nella cartolina in basso. Tra l’altro, lo stesso Otto Tischler è mostrato in questa cartolina. È a causa sua se Hermann Zander è stato "infettato dal virus archeologico".
Nei lunghi anni dopo il primo incontro tra Zander e Passarge, a Nidden vennero condotte ricerche archeologiche durante le estati del 1874, 1875, 1876 e nel 1878 da Otto Tischler, che era membro della Società Fisico-Economica di Königsberg (Physikalisch – ökonomischen Gesellschaft zu Königsberg). L’incontro con Tischler fu importante per Zander perché egli acquisì un nuovo hobby – collezionare manufatti archeologici, il che portò ad una serie di conseguenze significative, andando ad arricchire la cosiddetta “Collezione della Penisola dei Curi” (Nehrungssammlung) che fu esposta nel Museo Provinciale fondato nel 1879 a Königsberg. Il museo apparteneva alla sopracitata Società Fisico-Economica ed il suo scopo era quello di educare il pubblico sulle peculiarità dello sviluppo geologico nella provincia Prussiana Orientale, mentre il secondo piano era dedicato all’esposizione delle collezioni archeologiche ed antropologiche. In seguito il museo cambiò la sua posizione e la collezione, tuttavia, durante le fasi iniziali dello sviluppo del museo, la collezione archeologica venne notevolmente arricchita dai manufatti dell'età della pietra (principalmente) di Nidden che erano stati raccolti da Otto Tischler sulla Penisola dei Curi. Secondo Tischler stesso, nel corso di diverse estati egli attraversò passo dopo passo l'intera Penisola dei Curi e scoprì circa un centinaio di siti di interesse archeologico. Dopo una più approfondita esplorazione dei siti più importanti, egli riportò a Königsberg una vasta collezione di manufatti costituiti principalmente da frammenti di ceramica e strumenti di pietra. Tischler sottolineò che durante la maggior parte delle sue spedizioni sulla Penisola dei Curi veniva accompagnato da un fedele compagno, Hermann Zander di Nidden, che era stato pienamente introdotto ai metodi di ricerca di Tischler e che egli stesso aveva scoperto e consegnato al Museo Provinciale un gran numero di artefatti interessanti e degni di nota.
Nel 1890, mentre teneva un discorso per un incontro della Società Fisico-Economica, Tischler menzionò che nel 1889 la collezione archeologica del Museo Provinciale era aumentata in modo significativo e che il "nostro vecchio collezionista" della Penisola dei Curi, Hermann Zander di Nidden, aveva donato al Museo molti interessanti manufatti provenienti dagli insediamenti neolitici: frammenti di ceramica, asce di pietra, martelli, coltelli e punte di lancia da pietra focaia, ecc. Inoltre, aggiunse Tischler, alcune punte di lancia erano molto interessanti perché erano incompiute, il che confermava l'ipotesi che questi strumenti fossero di origine locale, cioè fabbricati sulla Penisola dei Curi.
Pertanto l'aiuto di Hermann Zander è stato assai importante durante le fasi iniziali della ricerca archeologica dell'età della pietra sulla Penisola dei Curi.
Anche Paulius Schiweck, un’altra guardia forestale o sorvegliante delle dune, come erano intitolati all'epoca sulla Penisola dei Curi, è stato citato più volte da Otto Tischler in relazione alla ricerca archeologica sulla Penisola dei Curi. Ad esempio, nel 1891 menzionò che la collezione del Museo Provinciale venne notevolmente arricchita non solo dai manufatti del professor Bezzenberger, ma anche dai manufatti donati dai sorveglianti delle dune Richter di Rossitten (Rasytė) e da Schiweck di Sandkrug (Smiltynė). In precedenza Tischler aveva menzionato che l'esposizione dell'età del bronzo nel museo era solo frammentaria, tuttavia, il sorvegliante di dune Schiweck di Sandkrug aveva donato al Museo un braccialetto di bronzo ed alcune monete antiche.
Complessivamente, entro la fine del XIX secolo, i ranger della foresta eseguirono un'importantissima missione di piantagione sulle dune, oltre ad essere spesso coinvolti anche in attività culturali, assistendo gli archeologi che stavano attivamente ricercando sulla penisola a quel tempo. I nomi di queste personalità a tutto tondo non dovrebbero essere dimenticati. In particolare, non bisogna dimenticare che è solo grazie agli sforzi di quelle persone se oggi siamo in grado di camminare su solide fondamenta - sulla sabbia che è stata poi fortificata con le piantagioni.
Del Professore Associato Nijolė Strakauskaitė PhD
(Istituto di Storia ed Archeologia della Regione Baltica sotto l'Università di Klaipeda)